TEATRO SISTINA | Vincenzo Salemme in scena con “Con tutto il cuore”

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Dopo lo straordinario successo durato  due stagioni teatrali, battendo ogni record d’incasso, Vincenzo Salemme torna con una sua nuova divertentissima commedia dal titolo “CON TUTTO IL CUORE”.

E’ uno spettacolo a dir poco esilarante nel quale si ride a “cuore aperto”  che necessita di essere accompagnato da alcune istruzioni utili al suo approccio in teatro… Istruzioni differenziabili per genere.

Nello spettacolo “Con tutto il cuore” non si smette di ridere dall’inizio alla fine, complice quella capacità evocativa di Vincenzo che, in certi momenti, sembra addirittura un enfatico Eduardo. Il mestiere, infatti, non è acqua, anzi, nel caso di Salemme è un insieme di arti nelle quali, lui stesso, si mostra Maestro… tra equivoci, fessacchiotti veri o presunti, tra rapporti familiari di primo letto e non, che portati sul palco sono narrati con un linguaggio lirico dai risvolti comici.
Attraverso la risata,  ironica ma, in certi momenti anche  amara si intrecciano, dolori,  passioni,  bassezze e  leggerezze dell’animo umano… troppo spesso aggrappato alla superficialità.

Riassumendo…

Poiché lo spettacolo dura quasi un’ora e mezza e non ha intervallo, alle donne sarebbe utile andare in bagno prima dell’inizio spettacolo onde evitare la coda dopo un’ora e mezza di risate continue. Agli uomini converebbe  portare con sé una bottiglietta d’acqua, da utilizzare nel caso in cui si dovesse rimanere senza fiato. I bagni degli uomini sono più capienti e c’è meno fila.

di Giovanni Pirri

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Il mio nuovo spettacolo – parla Salemmesarà ancora una commedia. Nel senso più scolastico della parola. Perché anche stavolta, come nella mia precedente “Una festa esagerata”, vorrei che il pubblico si divertisse molto. E perché anche stavolta al centro della vicenda c’è un piccolo uomo, il mite insegnante di lettere antiche Ottavio Camaldoli, che subisce un trapianto di cuore, ma non sa che il cuore gli è stato dato in dono, è quello di un feroce delinquente, Antonio Carannantemorto ucciso, il quale prima di morire ha sussurrato alla mamma, feroce quanto lui, le ultime volontà: che il proprio cuore possa continuare a pulsare anche dopo la sua morte, affinché colui che lo riceverà in dono (Ottavio appunto), possa vendicarlo.

Il povero Ottavio però, pur avendo effettivamente cambiato il cuore, non ha modificato il suo carattere. E non ha nessuna intenzione di trasformarsi in assassino. Lui che già subisce le angherie di una ex moglie e del suo nuovo compagno, lui che è troppo remissivo con la figlia ventenne che vive in casa con lui. Lui che si fa abbindolare da un finto infermiere e da una finta governante indiana, lui che rispetta ed ha sempre rispettato la legge, questo uomo dal temperamento quasi vile, dovrà sottostare alla prepotenza della Signora Carmela (mamma di Carannante) e sarà costretto col passare dei giorni a diventare un duro. Un cinico. Un uomo capace di rendere il proprio cuore chiuso come la pietra. Forse tutto questo per dimostrare che in ognuno di noi ci sono tutte le sfumature e tutti i colori dell’animo umano. E che è sempre l’occasione che ci costringe a fare delle scelte. E in quelle scelte si capisce davvero qual è la nostra natura più profonda“.

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