#Storiacce |DROGA, PROSTITUZIONE E MITI DELLO SPORT su Radio24 domenica 3 febbraio
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DROGA, PROSTITUZIONE E MITI DELLO SPORT dalle Storiaccie al Diario di un giorno, ai miti dello sport con Olympia in misteri e paure di Gonzalo Higuain. Ecco i temi di Storiacce, il programma condotto da Raffaella Calandra il prossimo 3 febbraio.
La prima storiaccia ci dà appuntamento alle 16:30 con Olympia – miti e verità dello sport: Il bomber che si smarrì sul dischetto del rigore, misteri e paure di Gonzalo Higuain di Dario Ricci (3°classificato Aips) con Stefano Tirelli
Il rigore fallito e l’espulsione rimediata contro la sua ex squadra, la Juventus, l’11 novembre scorso, a San Siro, quando ancora era la bandiera e il centravanti del Milan; il penalty che si è rifiutato di calciare pochi giorni fa, all’esordio con la maglia del Chelsea, durante la gara vinta per 3 a 0 contro lo Sheffield Wednesday valida per il quarto turno della Coppa d’Inghilterra. Forse la crisi di Gonzalo Higuain, detto il “Pipita”, è tutta in questi due momenti decisivi vissuti a distanza di qualche mese e di undici metri dalla propria meta, dal proprio obiettivo: il gol.
Un centravanti, quello argentino, che a 31 anni sembra essersi smarrito proprio intorno al dischetto del rigore; e insieme al gol, il neo-acquisto del Chelsea sembra aver perso quelle certezze che fino a poche settimane fa ne avevano fatto uno degli attaccanti più temuti del calcio mondiale.
Oggi a Olympia, grazie alla guida di Stefano Tirelli, docente di Tecniche Complementari Sportive e mental coach dei campioni, proviamo a capire i motivi della crisi del Pipita, e a individuare le possibili vie d’uscita, ripercorrendo attraverso le voci dei protagonisti gli ultimi, travagliati mesi della carriera di Higuain, dall’addio alla Juventus, alla sfida di novembre contro i bianconeri a san Siro, allo sbarco al Chelsea di Maurizio Sarri durante il calciomercato invernale.
“L’allenamento mentale rispetto alle emozioni deve essere costante, soprattutto per un top player come Higuain – spiega Tirelli a Olympia – che ha costruito i proprio successi e la propria carriera sull’ emozionabilità, cioè sulla capacità di accendersi dal punto di vista emotivo per trasformare quell’energia nella performance sportiva. Se quell’energia non viene canalizzata ed educata, si rischia di andare fuoristrada”
“Il supporto dei club in questo percorso di gestione e maturazione è fondamentale: il calciatore – continua ancora Tirelli – è un patrimonio anche dal punto di vista emotivo, che non deve essere lasciato solo nella gestione di tensioni e pressioni. In questo senso, Higuain ha fatto bene, credo, a lasciare l’Italia e scegliere la Premier, un campionato che richiede la massima intensità, ma in cui lo stress intorno all’evento agonistico, è decisamente diverso e comunque minore”
La seconda storia parla di vendita di minori ed è intitolata “Io, sposa bambina italiana. Venduta per 15mila euro” In onda Domenica alle ore 21.00 su Radio 24.
Questa è una storia di bimbe vendute e matrimoni forzati. E’ la storia di “Niermo”, pseudonimo scelto da una ragazzina rom dagli occhi verdi, nata a Firenze. A 13 anni, era stata venduta per 15mila euro dai genitori ad uno sconosciuto, perché la prendesse in moglie. Ora il padre è stato condannato a 13 anni dalla Corte d’assise di Firenze.
Sempre Domenica alle ore 23 arriva Diario di un giorno: ecco le cronache dal sociale di Cristina Carpinelli. Il tema della puntata è Liberi di sognare.
“Ero un bambino, avevo undici anni, cercavo qualcosa che mi allontanasse da un malessere che avevo dentro. La dipendenza fisica dalla droga è niente, quella la superi. La cosa più difficile è colmare quel vuoto che ti porti dentro. Un vuoto spirituale che non superi, ma impari a conviverci solo se senti di non essere solo“. Questa è la storia di Angelo, lo abbiamo incontrato in una delle sedi di Narcotici Anonimi. Si tratta di un’associazione che, esattamente come accade per gli alcolisti anonimi, accoglie e sostiene coloro che vogliono farcela ad uscire dalla tossicodipendenza. Il principio è l’incontro, darsi una mano senza giudicare, affidarsi alla possibilità che nonostante tutto si possa farcela a tornare a sognare, a vivere una vita normale scandita non dal bisogno di farsi una dose, ma dalla gioia di essere presenti. Siamo stati in una delle sedi di narcotici anonimi e con Archimede, Angelo, Lara, Clelia e gli altri abbiamo ripercorso l’orrore del vuoto che lascia la dipendenza ma abbiamo riso, ci siamo stretti in un lungo abbraccio, pregato e sentito che ogni cosa è possibile se non si è soli. Il problema delle dipendenze in Italia è un’urgenza. L’Italia è, infatti, il terzo paese dell’Unione Europea per uso di cannabis e il quarto per uso di cocaina: è quanto racconta la relazione europea sulla droga del 2018 dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze. Il dato che disarma più di tutti è quello relativo ai giovani: la presa in carico da parte dei Servizi sanitari locali dei minori che fanno uso di droga negli ultimi 5 anni è ovunque raddoppiata. In tutta Italia, secondo i dati elaborati dal Dipartimento per la giustizia minorile del ministero della Giustizia, i minori e i giovani adulti (dai 18 ai 25 anni) attualmente in carico agli uffici di servizio sociale per i minorenni sono 20.466, di cui oltre 7 mila nuovi arrivi solo nell’ultimo anno, ma a detta degli esperti sono numeri sottostimati, perché mancano all’appello tutti i ragazzi che si sono rivolti a strutture terapeutiche private. O che semplicemente non sono ancora in cura. Il mercato della droga sta abbassando i prezzi dell’eroina, una dose si compra anche con 5 euro, la paghetta settimanale di un ragazzino. Il dato più sconfortante è che quasi 41mila studenti (pari all’1,6% di tutti gli studenti 15-19enni) hanno riferito di aver assunto una o più sostanze senza sapere cosa fossero: per il 58,5% si è trattato di un’esperienza circoscritta a 1-2 volte, mentre il 23,5% ha fatto uso di sostanze di cui ignorava la composizione per oltre 10 volte”. Bisogna dunque tornare a parlare di droga, di tossicodipendenza.
IL PROGRAMMA
Le voci dei luoghi, le parole dei protagonisti. Lo sguardo del cronista narratore. Ci sono storie, che solo dall’interno si svelano del tutto. E ci sono racconti che solo nella realtà trovano la loro forza. Ed è lì che Storiacce porta il suo microfono. Dentro vicende, che parlano con ogni suono ed ogni silenzio. Storie da scoprire, denunciare, ricostruire. Storie che diventano inchieste e che svelano angoli o vite, a volte in ombra, del nostro Paese. Storie dimenticate, ma rimaste aperte, nei fascicoli giudiziari o nelle paure di chi le ha vissute. Questi sono “I Racconti di Storiacce”, evoluzione a partire da agosto di “Storiacce”, pluripremiato programma di Radio24 in onda da 11 stagioni. A condurre, sempre Raffaella Calandra
Per l’ascolto http://www.radio24.it
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