31° TFF: La sezione TFF DOC

TFF“Si può filmare solo la rea ltà,
ma la si può anche creare . ”
[Béla Tarr]

Dopo l’inatteso Leone d’Oro a Sacro GRA di Gianfranco Rosi si è scatenato un acceso dibattito su documentario e finzione, realtà e messa in scena della realtà. Al Torino Film Festival da sempre cerchiamo di mette re in tensione i due estremi e in particolare in TFFdoc ci piace far saltare i confini tra i generi. Ci siamo anche chiesti quale possa essere il senso di uno spazio dedicato esplicitamente al cinema documentario, nel momento in cui anche i grandi festival cominciano ad abbattere gli steccati. E abbiamo deciso di rispondere con una programmazione varia, nei temi e nelle forme, che sia capace di disegnare sugli schermi delle sale del festival la vitalità esplosiva che il documentario ha e che può aprire nuov e strade per il cinema contemporaneo. Insomma, abbiamo messo dei paletti, ma solo per il piacere di farli saltare. Sia nella competizione internazionale – internazionale.doc che in quella italiana italiana.doc troverete un ventaglio di storie e di temi rac contati nei modi più diversi, spesso con un coinvolgimento diretto del/la regista nel proprio film, a dimostrazione di come la Storia e la Politica non siano solo accadimenti estranei a chi li narra, ma ne informino concretamente la vita. Un altro dato int eressante è la presenza in italiana.doc di un numero altissimo di primi/secondi lungometraggi, tra l’altro di autori che arrivano al Torino Film Festival per la prima volta: una sorta di incoraggiante ricambio generazionale! Nello spazio fuori concorso – d ocumenti – abbiamo cercato di individuare/creare alcuni percorsi tematici e formali. Un posto speciale trova il focus dedicato alle tematiche coloniali e post – coloniali. Siamo stati convinti a dedicare alcuni spazi al rimosso coloniale della storia, soprat tutto europea, perchè pensiamo sia un modo per dotarsi di strumenti fondamentali per capire molti aspetti della contemporaneità (dalla costruzione delle identità nazionali e non, alle questioni legate alle migrazioni). Il film che ci ha convinti a percorre re questo percorso è The Stuart Hall Project del co – fondatore del Black Audio Film Collective e gigante del cinema documentario, John Akomfrah, dedicato alla figura di Stuart Hall – creatore dei Cultural Studies e uno dei teorici più acuti del nostro tempo insieme a Chomsky, Foucault, Sontag. Nel focus, insieme a Pays Barbare , il grido lancinante che Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi levano per squarciare il silenzio sul passato coloniale e sul presente barbarico italiano, trovano posto la folgorante opera prima di un giovane regista filippino, Anak Araw ( Albino ) di Gym Lumbera, due lavori della videoartista portoghese Filipa César, The Embassy e Cacheu , e Mille Soleils di Mati Diop, film alla ricerca, 40 anni dopo, dei protagonisti del film culto Touk i Bouki di Djibril Diop Mabeti. Due ma e stri del cinema, Claude Lanzmann e Rithy Panh, attraverso i loro ultimi film, Le Dernier des injustes e L’Image manquante , ci pongono di fronte all’impossibilità di narrare per immagini l’indicibilità dello sterminio e alla necessità di doverlo fare. Infine abbiamo creato un corto circuito tra due registi tra loro apparentemente lontanissimi, ma che speriamo possa dar vita a un gioco di sguardi e di immagini sulla possibilità del cinema di confrontarsi con la realtà: d a un lato Béla Tarr, il grande regista ungherese che ha annunciato il suo ritiro dal cinema con The Turin Horse il film Orso d’Argento a Berlino a cui è dedicato il documentario in programma al festival, Tarr Béla, I Used to Be a Filmmaker di Jean – Marc Lam oure; dall’altro lato Alberto Grifi, la cui riflessione sul cinema e sul documentario continua a essere di stimolo per i cineasti italiani e non solo, come ha dimostrato il rinnovato interesse suscitato dalla versione restaurata di Anna il film girato tra il 1973 e il 1975 da Grifi insieme a Massimo Sarchielli. In collaborazione con la Cineteca Nazionale e con la Galleria Alberto Peola di Torino, mostreremo le 13 ore circa che raccolgono tutti i materiali, sia pellicola che video, che Grifi e Sarchielli uti lizzarono per produrre Anna . I due registi si incroceranno virtualmente, ma concretamente in sala attraverso le interviste che due giovani critici e cineasti italiani, Alberto Momo e Donatello Fumarola, hanno realizzato con loro e che sono parte di un ambi zioso progetto di creazione di un Atlante sentimentale del cinema per il XXI secolo  internazionale.doc

BELLEVILLE BABY di Mia Engberg (Svezia, 2013, DCP, 75’)
Una telefonata da un tempo lontano fa riaffiorare ricordi ed emozioni: un caleidoscopio in c ui il presente e il passato, la realtà e l’immaginazione si mescolano e si confondono. Mia Engberg ci suggerisce che noi siamo il risultato di scelte e accadimenti, ne portiamo le tracce, non si può prescindere dal passato, le cicatrici non si possono elim inare. Cos’è la finzione? Cos’è la memoria? Cos’è la realtà? Ma alla fine, importa davvero?

OS CAMINHOS DE JORGE (JORGE’S PATHS) di Miguel Moraes Cabral (Portogallo/Belgio/Francia, 2013, DCP, 63’)
Jorge è un anziano arrotino che solca le strade del Nord d el Portogallo in sella alla sua moto. Come un cavaliere errante sembra non fermarsi mai. Ma i ricordi non gli danno pace e il mondo intorno a lui sta cambiando irreversibilmente. Un’opera prima dalla bellezza visiva mozzafiato che conferma la straordinaria vitalità del cinema portoghese contemporaneo.

CHRONIQUES EQUIVOQUES di Lamine Ammar – Khodja (Algeria/Francia, 2013, Blu – Ray, 61’)
Diario di un’estate particolare ad Algeri, l’anno delle celebrazioni dei 50 anni dell’indipendenza del paese dal colonizzator e francese. Un racconto “equivoco”, necessariamente frammentato, di una città al confine tra Africa ed Europa, una riflessione acuta e ironica sull’identità post – coloniale e le sue infinite possibilità di essere (o non essere).

E AGORA? – LEMBRA – ME (WHAT NOW? – REMIND ME) di Joaquim Pinto (Portogallo, 2013, DCP, 164’)
Il taccuino di un anno di cure sperimentali contro la VHC e l’HIV diventa un viaggio dentro il tempo e la memoria, attraverso la crisi e la globalizzazione; un viaggio nell’amore e nel confli tto, e anche un viaggio dentro il cinema europeo (De Oliveira, Monteiro, Techiné, Schroeter) che ha attraversato tutto il lavoro di Pinto, non solo regista, ma anche produttore e direttore del suono.

PORTRAIT OF A LONE FARMER di Jide Tom Akinleminu (Dani marca/Nigeria/Germania, 2013, DCP, 75’)
Il regista torna in Nigeria, la terra che gli ha dato i natali e dalla quale partì ancora bambino con i genitori per raggiungere la Danimarca, paese d’origine della madre. In Europa la famiglia si spaccò. Di fronte a lui oggi c’è un uomo, un contadino nigeriano silenzioso e solitario: quel l’ uomo è suo padre. Insieme proveranno a far pace con il passato e con le proprie radici.

A SPELL TO WARD OFF THE DARKNESS di Ben Rivers e Ben Russell (Francia/Estonia, 2013, DCP, 95’)
Nel primo film realizzato a quattro mani da due dei registi più significativi del cinema contemporaneo, seguiamo un personaggio senza nome in tre momenti della sua vita: in una comune su un’isola estone, solo di fronte alla maestosità della natura fin landese ed infine in Norvegia sul palco dove si esibisce con una band Black Metal. Un viaggio estatico al confine fra fiction e documentario in cerca dell’utopia.

STOP THE POUNDING HEART d i Roberto Minervini (USA/Belgio/Italia, 2013, DCP, 100’)
Dopo The P assage e Low Tide (Venezia 2012), questo è il terzo capitolo della trilogia texana di Minervini. Sara è un’adolescente cresciuta in una famiglia di a llevatori che hanno educato i f igli secondo i precetti della Bibbia. Ma quando Sara incontra Colby tutto il suo universo va in pezzi. Il film è un’esplorazione dell’adolescenza, dei valori sociali e familiari, dei ruoli di genere e della religione nell’Amer ica rurale del Sud .

TRÊVE di Ca rmit Harash (Francia/Israele, 2 0 1 3, V ideo, 88’)
In Israele la guerra è ov via, quotidiana e necessaria, e i momenti di tregua sono vissuti nell’attesa del prossimo conflitto, volontà di un immutabile destino. Terza parte, dopo Film de Guerre e A demain ( Tff 2010), di una trilogia che si interroga sul rapporto tra gli israeliani e la  guerra, attraverso una storia di famiglia.

THE UPRISING di Peter Snowdon (Belgio/UK, 2013, DCP, 78’)
Composto interamente di filmati realizzati dai cittadini di Tunisia, Egitto, Bahrain, Libia, Siria e Yemen, The Uprising ci mostra la Primavera araba dall’interno in un unico grande racconto di straordinaria potenza cinematografica, che immerge lo spettatore in quel momento irripetibile in cui la vita cessa di essere una prigione e tutto sembra diventare nuovamente possibile.

YUMEN di J.P. Sniadecki, Huang Xiang, Xu Ruotao (Cina/USA, 2012, HDCam, 65’)
Sospeso fra Ghost Story e Ruin Porn , Yumen è una combinazione caleidoscopica di documentario, arti performative e realismo socialista: alcuni personaggi solitari ridanno vita ad una grande storia colletti va, ormai perduta fra le rovine di quello che un tempo era un o dei principali centri dell’estrazione del petrolio nell’arido nord ovest della Cina. italiana.doc

EMMAUS di Claudia Marelli (Italia, 2013, Blu – Ray, 85’)
Sardegna. Campagna nella provincia di Iglesias. Tre uomini: Antonello, Angelo e Fausto, le loro vite e loro storie dentro e fuori una “comunità terapeutica per le dipendenze patologiche”. Ciascuno, davanti e dietro la videocamera, sembra riappropriarsi del proprio spazio e del proprio tempo, in un cinema che restituisce istanti di amore e libertà.

I FANTASMI DI SAN BERILLO di Edoardo Morabito (Italia, 2013, DCP, 74’)
Goliarda Sapienza ci prende per mano e ci conduce fra i vicoli e le rovine di quello che rimane dell’antico quartiere San Beril lo di Catania, distrutto nell’abbaglio del boom economico: un buco nero al centro della città, dove il tempo è sospeso, popolato da fantasmi di ieri e di oggi, crocevia delle storie che l’hanno attraversato, tra mito, cultura popolare e case chiuse.

FUORI SCENA di Massimo Donati e Alessandro Leone (Italia, 2013, HDCam, 82’)
Fuoriscena è un racconto corale che abbraccia un anno nella vita dei giovani allievi dell’Accademia Teatro alla Scala, unica al mondo a formare tutte le figure professionali del Teatro d ’Arte. Un’immersione nell’intimità, nella spettacolarità, nel rigore. Perché percorrere la strada verso il tempio della Scala è un privilegio che in cambio chiede tutto.

HABITAT [PIAVOLI] di Claudio Casazza e Luca Ferri (Italia, 2013, Blu – Ray, 60’)
“La casa, gli oggetti, le stampe e la natura di Franco Piavoli. A loro abbiamo chiesto di parlare.” Piavoli è uno dei più discreti e meno prolifici fra i grandi registi del cinema italiano. Questo ritratto, realizzato da due giovani autori, diventa luogo di cond ivisione di parole e immagini, dialogo fra due generazioni di artisti fuori dagli schemi alla ricerca del cinema del futuro.

IL LAGO di Yukai Ebisuno e Raffaella Mantegazza (Italia, 2013, HDCam, 65’)
Sulle rive di un lago un uomo e una donna affrontano i nsieme l’autunno della loro vita. Due culture che si incontrano e un amore che ha resistito alle intemperie degli anni, alla ricerca di un senso profondo della vita e della morte, tra le note di un canto e i versi di una poesia. Esor dio ne l lungometraggio dei vincitori di italiana.corti 2012.

EL LUGAR DE LA S FRESAS di Maite Vitoria Daneris (Italia/Spagna, 2013, HDCam, 90’)
Un’anziana contadina piemontese dedita al lavoro, un immigrato marocchino, una giovane regista spagnola: il loro incontro in uno dei me rcati più grandi d’Europa, Porta Palazzo, si trasforma in uno spiraglio verso un mondo più bello. Con la stessa levità del film i confini e le differenze si affievoliscono e l’incontro è possibile.

LA PASSIONE DI ERTO di Penelope Bortoluzzi (Francia/Itali a, 2013, DCP, 78’)
Erto è uno dei paesi che furono colpiti dall’ondata che nel 1963 , tracimando dalla diga del Vajont , si abbatté nella vallata sottostante. Da secoli gli ertani, la sera del Venerdì Santo  mettono in scena la Passione di Cristo: la tragedia della Storia e il Rito senza tempo si attraversano senza soluzione di continuità.

ROSARNO di Greta De Lazzaris (Italia, 2013, DCP, 70’)
L’osservazione silenziosa della vita di una piccola città della Piana di Gioia Tauro, dove la miseria di chi vi abita si incontra con quella di chi viene in cerca di un lavoro, e produce altra miseria. Uno sguardo doloroso sull’Italia che non era un paese povero, segno della crisi senza uscita dell’attuale sistema economico globale.

SANPER È ! VENISSE IL FULMINE di Frances ca Frigo (Italia, 2013, Blu – Ray, 70’)
In un centro d’accoglienza nel cuneese va in scena una tragicommedia dal titolo “Emergenza Nordafrica”. Qui, per quasi due anni, Diarra e i suoi compagni riempiono le loro giornate confrontandosi sulle proprie disavven ture e sulle assurdità del mond o in cui sono capitati. Presto calerà il sipario e sarà ora di ripartire, ognuno per la propria strada.

IL SEGRETO di cyop&kaf (Italia, 2013, DCP, 89’)
A metà gennaio in molti quartieri di Napoli si celebra ancora il rito de l cippo di Sant’Antonio. Passato il Capodanno i ragazzi vanno in cerca degli alberi di Natale abbandonati. Nei Quartieri Spagnoli la banda di Checco Lecco accumula abeti in uno luogo segreto, uno spazio creato dal crollo di un palazzo nel terremoto dell’80 . E cerca di difendere così il proprio tesoro.

STRIPLIFE di Nicola Grignani, Alberto Mussolini, Luca Scaffidi, Valeria Testagrossa e Andrea Zambelli (Italia, 2013, DCP, 64’)
Gaza City. Centinaia di mante aggirano gli insormontabili controlli israeliani e sembrano immolarsi sulla spiaggia della causa palestinese. Mentre alcuni ragazzi si esercitano a superare qualunque ostacolo, altri denunciano, a proprio modo, l’insostenibile situazione nella striscia, e la terra continua, ostinatamente, a dare i suoi fru tti.

WOLF di Claudio Giovannesi (Italia/Repubblica Ceca, 2013, DCP, 58’)
Wolf Murmelstein è il figlio di Benjamin, Le Dernier des injustes intervistato nell’ultimo film di Claude Lanzmann. Un padre ingombrante, il rabbino Murmelstein fu l’ultimo capo del ghetto di Theresienstadt, ghetto modello voluto da Hitler stesso per scopi propangadistici. Trasferitisi a Roma dopo la guerra, i Murmelstein restano emarginati dalla Comunità ebraica. Wolf ancora lotta con la figura del padre e cerca di trovarle un posto accettabile nella sua vita e nella Storia. documenti

LE DERNIER DES INJUSTES di Claude Lanzmann (Austria/Francia, 2013, DCP , 220’)
Roma, 1975: Lanzmann filma una serie di interviste con Benjamin Murmelstein, unico sopravvissuto del Consiglio degli Anzian i chiamati da Eichmann a governare su Theresienestadt, la città “donata” agli ebrei da Hitler. 2012: Il regista di Shoah riprende quei materiali e torna fra gli edifici del famigerato ghetto modello. Fra passato e presente prende corpo uno sguardo senza pr ecedenti sulla genesi della Soluzione Finale.

L’IMAGE MANQUANTE di Rithy Panh (Francia/Cambogia, 2013, DCP, 90’)
Con S – 21 la macchina di morte dei Khmer rossi ( T ff 2003), Rithy Panh aveva raccontato le atrocità del regime di Pol Pot. Dieci anni dopo il ma estro decide di narrare come quel genocidio segnò indelebilmente la sua vita. Piccoli pupazzi d’argilla sostituiscono quell’immagine che manca nella memoria e nella Storia. Un film che toglie il respiro.

ANAK ARAW ( ALBINO ) di Gym Lumbera (Filippine/USA, 2 012, DCP, 70’)
Un albino filippino in cerca della sua identità in un passato immaginario crede di essere figlio di un americano e studia l’inglese sul dizionario. Ma i significati non corrispondono, sfuggono, come i suoi concittadini di fronte al susseguir si di imprevedibili eventi. Una tragica storia d’amore coloniale nella quale nulla è più al suo posto.

CACHEU di Filipa César (Portogallo/Guinea – Bissau, 201 2, V ideo , 10’)
La fortezza portoghese di Cacheu, costruita nel 1588 per servire alla tratta degli schiavi, oggi conserva le rovine di quattro statue. La performance di Joana Barrios delinea le diverse forme e i contesti in cui sono comparse nella storia, rivelandone le contraddizioni simboliche, come tante epifanie di una profonda verità storica.

THE EMBASSY di Filipa César (Portogallo, 2011, V ideo , 27’)
Un album fotografico documenta con perizia burocratica paesaggi, persone, architetture e monumenti della Guinea – Bissau degli anni ‘ 40 e ‘ 50. L’archivista guineano Armando Lona svela, pagina dopo pagina , l’ideologia dei modelli di rappresentazione del colonialista portoghese e le modalità di produzione della memoria di chi detta la scrittura della storia.

MILLE SOLEILS di Mati Diop (Francia, 2013, DCP, 45’)
Touki Bouki , il capolavoro di Djibril Diop Mam bety, racconta la storia d’amore di Mory e Anta che sognano di lasciare Dakar e imbarcarsi insieme per l’esotica Parigi. All’ultimo Mory decide di restare e Anta parte da sola. Era il 1973. Cosa è successo da allora? Cosa resta di quel sogno d’amore e libe rtà 40 anni dopo?

PAYS BARBARE di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi (Francia, 2013, Blu – Ray, 65’)
“Dopo essere stato all’origine di tanti massacri senza immagini, le sue ultime immagini sono quelle del suo massacro”. Mussolini a piazzale Loreto, imm agini invisibili, rimosso storico, come la violenta vicenda coloniale italiana raccontata dall’acutissima “camera analitica” di Gianikian e Ricci Lucchi. In quell’inconscio collettivo affonda le radici l’oscurità presente.

THE STUART HALL PROJECT di John Akomfrah (UK, 2013, DCP , 98’)
Stuart Hall è l’intellettuale più influente della new left inglese, fondatore dei moderni Cultural Studies . Il suo pensiero rivoluzionario ha attraversato le turbolenze di mezzo secolo per arrivare oggi, all’apice della global izzazione, come un vento fresco, che Akomfrah ci restituisce ricamandolo con le altrettanto “fresche” note di Miles Davis.

TARR BÉLA, I USED TO BE A FILM MAKER di Jean – Marc Lamoure (Francia, 2013, DCP, 88’) Un ritratto dell’immenso regista ungherese Béla Tarr sul set di The Turin Horse , a suo dire l’ultimo film. Tre attori e un cavallo in un paesaggio desolato. L’occasione per riflettere sul tempo e sul cinema: nonostante trucchi e segreti vengano svelati, quello di Béla Tarr continua ad apparirci un solido pezzo di mondo.

PAROLE E UTOPIA # 6 Alberto Grifi di Donatello Fumarola e Alberto Momo (Italia, 2013, DVD , 30’)
PAROLE E UTOPIA # 10 Béla Tarr di Donatello Fumarola e Alberto Momo (Italia, 2013, DVD , 30’)
Parole e Utopia è un progetto che i due autori per seguono da diversi anni: costruire una mappa del cinema attraverso conversazioni con cineasti da tutto il mondo. Iniziato nel 2001, sta per trovare una prima forma di fruizione attraverso un libro edito da Derive/Approdi, Atlante sentimentale del cinema pe r il XXI secolo , ma il progetto si propone anche di diventare una sorta di archivio vivente di tutti i materiali filmati.

ANNA (MATERIALI ESPANSI) di Alberto Grifi e Massimo Sarchiell i (Italia, 1972 – 1975, V ideo , 780’ )
Le poche sequenze in pellicola rimast e prima che Grifi e Sarchielli abbandonassero la cinepresa per il videotape e le 34 bobine che hanno conservato, già in parte selezionato, il materiale registrato dal 1972 al 1975 sono custodite in queste 13 ore circa, restaurate e digitalizzate. In sala s i vedranno nell’ordine di lavorazione che ci è pervenuto: il racconto non lineare dell’esperienza alla base di Anna , il primo lungometraggio video italiano. In galleria 5 percorsi attraversano e suddividono questo corpus: Parlando di Anna , Incontri a casa di Massimo , La Roma di Anna , Finzioni , Anna se ne va. cirko vertigo

GRAZING THE SKY di Horacio A lcalá (Canada/Spagna/Olanda , 2013 , DCP , 85’)
Sfiorando il cielo entriamo nel mondo del circo. Volteggiando con i trapezisti capiamo che il circo è un’arte mil lenaria, che ha bisogno di istituzioni che la proteggano e di scu ole che ne tramandino il sapere , dal Cirque du Soleil al Cirko Vertigo di Torino. proiezione speciale

LA CORONA VERDE di Matteo Greco (Italia, 2013, Blu – Ray, 40’)
Il documentarista e condu ttore televisivo Davide De Michelis presenta il patrimonio naturale, ambientale, faunistico e culturale di Corona Verde, il progetto coordinato da Regione Piemonte che integra la corona delle Residenze Reali con la cintura verde torinese, attraverso un bre ve viaggio tra parchi, canali, riserve naturali e residenze reali.

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