Tag: Teatro Lo Spazio Attiva/disattiva nidificazione dei commenti | Scorciatoie da tastiera

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    Redazione 10:46 il 25 December 2015 Permalink | Rispondi
    Etichette: , Damon Lockwood, , HorseHead, regia Leonardo Buttaroni, , SPECIALE “ALTRONATALE”, Teatro Lo Spazio   

    Natale e Capodanno a Teatro: Collettivo SCHLAB, Social Comedy Club e Horse Head al Teatro Studio Uno 

    12375088_856236034493629_1743610842691466134_o(@RomaFringeFest)  #Fringe  #TeatroLoSpazio @TeatroStudioUno

    Tanto teatro sotto l’albero per il 2015, in compagnia di alcune delle più interessanti proposte della scena #Fringe tra comicità, sperimentazione e prosa. (Leggi il resto…)

     
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    Redazione 13:32 il 5 March 2015 Permalink | Rispondi
    Etichette: Christopher Mc Candless, Cinzia Gizzi, dal 17 al 22 marzo, INTO THE WILD, Ivo Parlati, , Riccardo Mei, Teatro Lo Spazio   

    INTO THE WILD: Riccardo Mei porta in scena il viaggio alla ricerca di se stessi (17-22 marzo, Teatro Lo Spazio) 

    riccardomei

    La ricerca dell’autenticità e la conquista della verità nei rapporti umani è alla base dello spettacolo INTO THE WILD: QUELLI CHE CERCANO, scritto, diretto ed interpretato da Riccardo Mei , in programma dal 17 al 22 marzo al Teatro Lo Spazio di Roma.
    (Leggi il resto…)

     
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    Redazione 8:26 il 15 January 2015 Permalink | Rispondi
    Etichette: , , ChenBarbùMalRasé, , , , , , i Progetto Lodomaccanto, il Nano Egidio, Luca Avagliano., , , Teatro Lo Spazio,   

    Social Comedy Club 2015: si parte il 18 gennaio al Teatro Lo Spazio con Daniele Fabbri, Velia Lalli, Daniele Parisi, il Nano Egidio e… 

    social comedy club

    Stand up Comedy, StreetArt, Clownerie, Puppet, Monologhi, Poesia, Letteratura, Nonsense con Daniele Fabbri, Velia Lalli, Daniele Parisi, Giulia Vanni, Chiara Becchimanzi, il duo ChenBarbùMalRasé, i Progetto Lodomaccanto, il Nano Egidio, Cecilia d’Amico e Luca Avagliano. (Leggi il resto…)

     
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    Redazione 9:27 il 9 December 2014 Permalink | Rispondi
    Etichette: , Le Baccanti, , , Teatro Lo Spazio   

    L’ALTRA MADRE: Argirò porta in scena gli infanticidi tra cronaca e mito, con Mascia Musy e Maria Letizia Gorga (16-21 dicembre) 

    Mascia-ML

    #TeatroLoSpazio

    La drammaturgia mette insieme due personaggi eccellenti della tragedia greca come Medea e Agave, protagonista de Le Baccanti e alcuni ritratti di madri assassine che affollano continuamente la cronaca dei nostri giorni. (Leggi il resto…)

     
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    Redazione 14:08 il 13 November 2014 Permalink | Rispondi
    Etichette: 23 novembre, , Teatro La Versiliana di Marina di Pietrasanta, Teatro Lo Spazio   

    Social Comedy Club: 23 nov. (@0DanieleFabbri) #TeatroLoSpazio. Nuovo appuntamento con la grande comicità teatrale 

    Social Comedy Club, 23 novembre 2014, Teatro Lo Spazio

    (@0DanieleFabbri) #SocialComedyClub #TeatroLoSpazio

    Dopo il primo appuntamento, subito sold out, torna il 23 novembre 2014 il Social Comedy Club, format dell’intrattenimento teatrale comico che porta in scena le migliori esperienze sulla piazza, tra nonsense, stand up comedy, puppet, monologhi teatrali, poesia, teatro canzone, imperdibili numeri circensi e così via. (Leggi il resto…)

     
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    Redazione 8:00 il 9 November 2014 Permalink | Rispondi
    Etichette: 11 novembre 2014, , , , Teatro Lo Spazio,   

    TODO CAMBIA viaggio intimo con Mercedes Sosa (@cni_music) 

    Gorga1(@cni_music) #MercedesSosa #TodoCambia  (@PinoIodice) #TeatroLoSpazio

    Amava farsi chiamare La Negra, perché era sempre dalla parte degli ultimi e con rara coerenza per un’artista ha usato la sua arte sempre come strumento di lotta a favore del popolo. (Leggi il resto…)

     
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    Redazione 14:55 il 29 January 2014 Permalink
    Etichette: Cinque domeniche a piedi nudi, Rassegna musicale, , Roberto Angelini interpreta Nick Drake, Teatro Lo Spazio   

    Roberto Angelini (@roberto4ngelini) inaugura la rassegna musicale 'CINQUE DOMENICHE SERA DI MUSICA A PIEDI NUDI' AL TEATRO LO SPAZIO 

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    Domenica 2 febbraio 2014 a Roma presso il Teatro Lo Spazio ROBERTO ANGELINI INTERPRETA NICK DRAKE e inaugura il PRIMO CONCERTO della rassegna  musicale ‘CINQUE DOMENICHE SERA DI MUSICA A PIEDI NUDI’

    (Leggi il resto…)

     
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    Redazione 19:09 il 24 January 2014 Permalink
    Etichette: Frana De Angelis, Galliano Mariani, Regia di Anna Cianca, Sissy boy, SISSY BOY (La conferenza del Signor S.B.), Teatro Lo Spazio   

    Dal 28 gennaio al 9 febbraio al teatro Lo Spazio SISSY BOY (La conferenza del Signor S.B.) di Franca De Angelis 

    Galliano-Mariani

    Dal 28 gennaio al 9 febbraio va in scena al teatro Lo Spazio lo spettacolo SISSY BOY (La conferenza del Signor S.B.) di Franca De Angelis, con Galliano Mariani per la Regia di Anna Cianca. Scene di Claudio Lopez – Video di Leonardo Ottav

    (Leggi il resto…)

     
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    Redazione 7:22 il 27 December 2013 Permalink
    Etichette: , Dal 27 al 30 dicembre, Elisabetta Arosi, , Maestro Alessandro Petrolati, , Teatro Lo Spazio   

    Teatro Lo Spazio – Leopardi rivive nel recital musicale di Paolo Graziosi e Elisabetta Arosio (27-30 dicembre) 

    Paolo_Graziosi

    Dal 27 al 30 Dicembre 2013 al teatro Lo Spazio di Roma va in scena  “… E IL NAUFRAGAR M’È DOLCE IN QUESTO MARE”  dai “Canti” di Giacomo Leopardi. Con Paolo Graziosi e Elisabetta Arosio. Con la colonna musicale   eseguita al pianoforte dal M° Alessandro Petrolati e il  contributo registico e video di Massimo Puliani. Produzione in collaborazione con Artisti Riuniti (Leggi il resto…)

     
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    Redazione 1:42 il 2 December 2013 Permalink | Rispondi
    Etichette: Ferdinando Imposimato, Scorta, Scorta di Aldo Moro, Teatro Lo Spazio, , Via Mario Fani   

    Teatro Lo Spazio – Ulderico Pesce in MORO: LA STRAGE DI VIA FANI (3-15 dicembre) 

    Ulderico_PesceNon l’hanno ucciso le Brigate Rosse, Moro e i ragazzi della scorta furono uccisi dallo Stato.”     Questa frase è il fulcro dell’azione scenica ed è documentata dalle indagini del giudice Ferdinando Imposimato, titolare dei primi processi sul caso Moro, che nello spettacolo compare in video interagendo con il protagonista e rivelando verità terribili che sono rimaste nascoste per quarant’anni.

    Il titolo dello spettacolo è “moro” con la “m” minuscola a voler sottolineare che nel cognome del grande statista c’è la radice del verbo “morire”. Come se la “morte” di Aldo Moro fosse stata “scritta”, fosse cioè necessaria per bloccare il dialogo con i socialcomunisti assecondando i desideri dei conservatori statunitensi e dei grandi petrolieri americani in Italia rappresentati da Giulio Andreotti e Francesco Cossiga che, dopo la morte di Moro, ebbero una folgorante carriera e condannarono l’Italia alla “sudditanza” agli USA.

    Moro sente che uomini di primo piano del suo stesso partito “assecondano” la sua morte trincerati dietro “la ragion di Stato” e lo scrive in una delle ultime lettere che fanno da leit motive dello spettacolo: “Il mio sangue ricadrà su di voi, sul partito, sul Paese. Chiedo che ai miei funerali non partecipino né Autorità dello Stato, né uomini di partito. Chiedo di essere seguito dai pochi che mi hanno voluto veramente bene e sono degni di accompagnarmi con la loro preghiera e con il loro amore”.

    


IL RACCONTO SCENICO

 Il racconto scenico parte dai fatti del 16 marzo 1978 quando fu rapito Aldo Moro e furono uccisi gli uomini della scorta: Raffaele Iozzino, Francesco Zizzi, Domenico Ricci, Giulio Rivera e Oreste Leonardi. Raffaele Iozzino, unico membro della scorta che prima di morire riuscì a sparare due colpi di pistola contro i terroristi, era di Casola di Napoli e proveniva da una famiglia di contadini. Raffaele, alla Cresima, aveva avuto in regalo dal fratello Ciro un orologio con il cinturino in metallo. Ciro, quella mattina del 16 marzo era a casa e casualmente, grazie al vecchio televisore Mivar, vide l’immagine di un lenzuolo bianco che copriva un corpo morto. Spuntava da sotto al lenzuolo soltanto il braccio con l’orologio della Cresima. Questa è l’immagine emblematica che ricorre più volte nelle video proiezioni, questa immagine è la radice prima del dolore di Ciro, protagonista dello spettacolo. Questo dolore diventa rabbia, e questa rabbia lo spinge a rintracciare il giudice Imposimato titolare del processo al quale chiede di sapere la verità. Sarà il rapporto tra Ciro e il giudice, strutturato su questo forte desiderio di verità, a rendere chiaro al pubblico che la morte di Moro e dei giovani membri della scorta furono è “assecondata” dai più alti esponenti dello Stato italiano con la collaborazione dei Servizi segreti americani.

    Nello spettacolo assume una funzione altrettanto importante l’incontro e l’amicizia tra Ciro Iozzino e Adriana, la sorella del poliziotto Francesco Zizzi, altro membro della scorta di Moro, proveniente da Fasano in provincia di Brindisi, che quella mattina del 16 marzo era al suo primo giorno di lavoro sostituendo la guardia titolare che la sera prima, “stranamente”, era stata mandata in ferie. Francesco, diventato da poco poliziotto, aveva una grande passione per la chitarra e cantava le canzoni di Domenico Modugno, pugliese come lui e come lo stesso Aldo Moro che, in macchina, quella mattina, affrontava gli ultimi giorni della sua vita, ascoltando Zizzi che cantava “La Lontananza” di Modugno.

    L’ingenuità e la leggerezza dei membri della scorta irrobustiscono la disperata determinazione di Ciro Iozzino nella ricerca della verità. Questa ricerca lo porterà di fronte a molte “stranezze” portate avanti da statisti come Giulio Andreotti e Francesco Cossiga.

    Tra le “stranezze” scoperte e denunciate da Ciro Iozzino nello spettacolo ne ricordiamo alcune: in genere un’ora dopo il rapimento di una persona le indagini venivano assegnate, come stabilito dal Codice di procedura penale, al giudice istruttore che a Roma, il giorno in cui avvenne la strage, era Ferdinando Imposimato. Invece le indagini, trasgredendo il Codice, rimangono nelle mani della Procura della Repubblica di Roma che le affida al giudice Imposimato solo il 18 maggio 1978 quando Aldo Moro è già stato ucciso da nove giorni.

    Le “stranezze” denunciate nello spettacolo continuano. Il 31 gennaio del 1978, circa due mesi prima del rapimento Moro, nasce l’UCIGOS, un organismo di polizia speciale che va a lavorare alle dipendenze del Ministro dell’Interno che all’epoca era Francesco Cossiga. La famiglia di Iozzino non si spiega come mai nasca una squadra speciale di polizia investigativa senza l’autonomia che la Costituzione gli affida perché alle strette dipendenze di un ministero.

    Qualche mese prima della strage di via Fani accade una cosa ancora più inspiegabile, viene smantellato l’Ispettorato antiterrorismo diretto da Santillo che aveva raggiunto risultati eccellenti contro i terroristi e contro la Loggia Massonica P2. Fatto fuori Santillo e la sua “squadra”, a indagare sul terrorismo, prima del rapimento di Moro, rimaneva solo l’UCIGOS, che era alle strette dipendenze del ministro Cossiga.

    Chi aveva interessi a cancellare la squadra antiterrorismo di Santillo per fondare una polizia alle strette dipendenze di Cossiga? –si chiede Ciro Iozzino. Altra terribile verità scoperta da Ciro e denunciata nello spettacolo è quella secondo la quale uomini dell’ UCIGOS ad agosto del 1978 erano già stati in via Montalcini n. 8, la prigione di Moro e che il quadro generale dei fatti fosse chiaro a pezzi dello Stato già allora.

    La denuncia finale che Ciro Iozzino fa nello spettacolo, e che allontana ogni dubbio sulla partecipazione dello Stato alla condanna a morte di Moro, suffragata da documenti, riguarda le rivelazioni di Pieczenik, un esperto di terrorismo mandato segretamente in Italia dal governo USA per la gestione del caso Moro. Pieczenik fa delle rivelazioni di cui è in possesso il giudice Imposimato e che riportiamo in parte, che diventano un momento importante dello spettacolo e, nel contempo, la rivelazione finale della verità sui mandanti dell’assassinio di Moro: “Quando Moro ha fatto capire attraverso le sue lettere che era sul punto di rivelare dei segreti di Stato e di fare i nomi di coloro che quei segreti detenevano, in quel momento mi sono girato verso Cossiga dicendogli che ci trovavamo a un bivio: se Moro potesse continuare a vivere o dovesse morire con le sue rivelazioni. La decisione di far uccidere Moro non è stata una decisione presa alla leggera. La decisione finale è stata di Cossiga, e presumo anche di Andreotti: Moro doveva morire.

    ”


Note di regia

“
    Un altro spettacolo su Moro? Non se ne può più.” -direte. Avete ragione. Più che di spettacoli sul caso Moro c’è la necessità di sapere la verità sulla sua morte. Questo nostro lavoro vuole prima di tutto contribuire alla scoperta della verità e alla sua divulgazione. E’ un pò altezzoso il fine ma le scoperte del giudice Ferdinando Imposimato, titolare dei primi processi sul caso Moro, fino all’assassinio del fratello Franco, vanno verso la costruzione di una chiara verità: “Moro doveva morire”, era utile bloccare la sua apertura alla sinistra.

Le nuove rivelazioni del giudice Imposimato rappresentano la base contenutistica del testo dove però le scoperte del giudice, sono intrecciate con la vita di Iozzino e Zizzi, due membri della scorta. Raffaele Iozzino era il poliziotto che riuscì a sparare due colpi contro i terroristi. Francesco Zizzi, era poliziotto ma soprattutto grande chitarrista e cantante di piano bar. Era al suo primo giorno di lavoro avendo sostituito, proprio quella mattina, la guardia titolare che aveva presentato un certificato medico. Nelle parole e nelle azioni di Ciro Iozzino, fratello di Raffaele, protagonista dello spettacolo, abbiamo voluto descrivere le ansie e la disperazione di un ragazzo del sud a cui “distruggono” la famiglia. Con la figura della mamma di Raffaele, continuamente evocata, abbiamo voluto far parlare la disperazione di una mamma che non riesce a darsi pace, una mamma che vede il figlio partire per servire lo Stato e che rimane ad aspettare la verità da più di trent’anni. Nello stesso tempo crediamo che questo lavoro contribuisca ad informare sulle “colpe” di Francesco Cossiga e Giulio Andreotti che “non hanno voluto salvare Moro”.

Ulderico Pesce
www.uldericopesce.it Dal 3 al 15 Dicembre 2013

, al Teatro Lo Spazio si parlerà  di MORO: LA STRAGE DI VIA FANI d
i Ferdinando Imposimato e Ulderico Pesce

Interventi in video del giudice Ferdinando Imposimato

Interpretato e diretto da Ulderico Pesce Teatro Lo Spazio
Via Locri 42/44 (traversa di Via Sannio, a 100 metri da Metro S. Giovanni)
Roma
Tel. 06 77076486 – 06 77204149 – info@teatrolospazio.it

    Da martedì a sabato ore 20.45 Domenica ore 17
    Biglietto intero 12 euro
Biglietto ridotto 9 euro

     
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