E’ storia di questi giorni. FEM, la Federazione Editori Musicali, e ANEM, Associazione Nazionale Editori Musicali, sostengono con forza le dichiarazioni del Presidente della Siae Gino Paoli apparse in un comunicato diffuso dalla Siae.
In particolare, rimarcano l’urgente esigenza che il diritto di copia privata venga adeguato ai parametri europei.
Inoltre, tali Associazioni auspicano di poter giungere senza ulteriori ritardi all’approvazione del provvedimento AGCOM per garantire un’efficace tutela della produzione culturale nel mondo digitale.
Quanto alle voci di possibili nuove tasse di scopo, pur riconoscendo l’esigenza che il Governo persegua azioni di sostegno per la cultura, ritengono che il delicato momento che sta attraversando il Paese non possa permettere l’introduzione di ulteriori tasse.
Forse è per questo che le quote SIAE sono aumentate.
Si percepisce quindi che la nuova SIAE non solo è in fermento ma anche in fase di cambiamento, proprio in virtù della difficile situazione in cui versa il Paese (battuta). E come cambia? La SIAE nel corso del 2012 ha cambiato lo Statuto.
Dall’1/1/2013 Associarsi, il primo anno, nella sezione musica costa 282,00 mentre dal secondo in poi l’iscrizione come associato costa 152,00 euro.
Sempre dall’1/1/2013 chi non vuole far parte della “Comitiva” a difesa del Diritto d’autore può decidere di iscriversi come “Mandante” , sostenendo di fatto un costo di 223,66, per il primo anno, mentre dal secondo anno in poi 61 euro. 
Se non sono prezzi politici questi!!! E fin qui…
La SIAE per allargare il numero dei primi iscritti, ha pensato bene di azzerare gli associati che alla data del 31/12/2012 avevano in essere una pendenza amministrativa accendendo, di fatto, un grande punto interrogativo sulla ripartizione dei diritti spettanti ai soci non più soci. Incamerati a vita?
Va però detto che la SIAE per non creare disagi agli autori che, per qualche motivo, fossero venuti a conoscenza della forzata cancellazione, ha previsto per essi la possibilità di richiedere l’iscrizione agevolata che dà diritto al ripristino dell’iscrizione. L’onere da pagare diventa pari alla imposta di bollo (32 euro) più la quota annuale che, se si diventa “associati”, è di 152 euro (si acquisisce il diritto di voto assembleare) mentre se si diventa “mandanti” è di 61 euro (non dà diritto di voto). Abbonate di fatto, in questo caso le tasse di istruttoria. Non abbonati gli arretrati, sempre dovuti.
Una anomalia tutta Italiana che continua a far pensare alla SIAE più ad un SpA che ad una Società a tutela dei propri iscritti.
E parlando di “Associati” e “Mandanti” viene spontaneo canticchiar…
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di Giovanni Pirri
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Agenzia di Stampa DePress 
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