Parto da questo concetto.
MAFIA /come modo di pensare
LOBBIES / come modo di agire
Parto da qua visto l’ennesimo riscontro portato a casa dopo aver chiesto la pubblicazione di un Comunicato stampa/ articolo su comunicati-stampa.net. Il Comunicato è stato bloccato nella sua pubblicazione per la seguente ragione:
“perche’ non rispondente alle caratteristiche richieste ovvero sia, “Non è possibile verificare notizie contenenti insinuazioni o accuse o che possone ledere l’immagine di aziende, cose o persone. Una notizia che ad esempio palesemente mette in cattiva luce una terza parte, su una questione che non è facilmente verificabile, potrebbe non essere pubblicata.“.
Oggetto del contendere una conversazione intercorsa tra amici, trascritta all’interno di un comunicato stampa / articolo che parla di questioni che riguardano le mafie /modi di pensare”, le lobbies /modi di agire del giornalismo e di come possano ledere una persona in particolare se espressi pubblicamente.
A mero titolo di cronaca, nel mio articolo scrivevo…
“Sarebbe bastata una semplice parola e invece… E invece, quando abbiamo provato a raccontare in giro quanto ci era capitato ci è stato subito ricordato da alcuni addetti ai lavori che “semplicemente non siamo nella condizione di fare ‘giornalismo libero’ – la persona si riferiva a noi di allinfo.it – L’Ufficio Stampa, dall’alto del suo ruolo, ci faceva un favore a farcela intervistare. – mera opinione – Il giornalismo libero è possibile farlo solo con milioni di euro, perchè non lo puoi fare senza seguito, traffico e tanti soldi . Questa è la situazione e nulla si può fare contro le lobbies milanesi“ – idea diffusa -. Anche se così non fosse, per scelta abbiamo ribadito che non sopportiamo le dipendenze e, quindi, con tutte le nostre forze combattiamo le mafie. Quanto alla minore o maggiore libertà che è funzione dei soldi che si possono avere a disposizione abbiamo risposto che, per assurdo, la libertà c’è anche quando non hai un euro, forse perchè non hai nulla da perdere: il nostro caso. Il problema è quando si sta nel mezzo perchè il rischio che si può correre è quello di cadere nella trappola del compromesso.”
Leggi l’articolo cliccando QUI.
Inevitabile il nostro stupore che potrebbe far ipotizzare una cattiva fede a monte della lettura del presente messaggio.
Che gli uffici stampa debbano fare da filtro tra i media e l’artista è un compito necessario però credo che nessuno si meriti il silenzio come quello raccolto a fronte di una semplice richiesta, avanzata in virtù della professione svolta e, di fatto , a vantaggio dell’artista.
Altra cosa è la questione dei soldi per fare del giornalismo libero. Quando scrivo non mi pago, perchè scrivo per me stesso. Essendo senza soldi, non ho spese dunque posso tranquillamente affermare che fare del giornalismo libero non solo è possibile ma è anche liberatorio.
Scusate il gioco di parole.
Detto questo credo proprio che con la (non)intervista” di Giorgia , del suo Ufficio Stampa, dei mulini a vento costruiti dalla stampa la finirò qui. Se è vero che le cose non vanno mai come credi, ipotizzare che questo mondo possa essere migliore grazie al mio contributo non solo è una speranza vana ma pure da allocchi. Da persona che ignora (i meccanismi) spersa tra persone che ignorano…
Però nessuno poi si lamenti della poca libertà che ha. A cominciare dagli artisti. Purtroppo quando sono sulla cresta dell’onda tutto quanto è visto come una minaccia lesiva della propria identità. Paura di perdere tutto? Chissà.
Il resto segue il proprio corso. Ciò che rimane è il desiderio di ingegnarsi nel fare altro ripensando a il tempo che fu.
di Giovanni Pirri
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