Muore per infarto a Bordighera, la sua città Natale, Giancarlo Golzi. Lutto nel mondo della Musica
Diceva bene Calindri. Con lo slogan “contro il logorio della vita …” un bel sorseggio di Cynar , magari seduti a un tavolino anche disposto in mezzo a una strada trafficatissima, perché no!.
Oggi della vita moderna c’è rimasto solo il logorio che, non solo è aumentato ma continua a mietere vittime in questo tempo post-nocevento nel quale è possibile fare solo la conta dei grandi artisti che loro malgrado, stanno pian piano compiendo il salto d’energia… trasformandosi in altro.
Un infarto. E’ bastato un infarto , , ieri sera a Bordighera, per stroncare la vita di Giancarlo Golzi, batterista dei Mattia Bazar ma anche di altri progetti illustri.
Con lui se ne va via un pezzo di storia importante che saremo costretti ad ascoltare attraverso il buco senza tempo della memoria. Almeno quella non ce la può togliere nessuno.
Il passato è lì a ricordarci ,infatti chi mai sia stato l’uomo che continuerà ad essere il Golzi artista. Anche se dal punto di vista del suo essere stato essere umano semplice le cronache ci raccontano quanto sia stato sempre pronto a fare del bene per la sua città, tanto da essere insignito del Parmurelu d’Oro, riconoscimento assegnato dal Descu Rundu alle personalità che portano il nome della Città delle Palme nel mondo.
La lunga carriera del musicista è iniziata negli anni settanta, con il progetto Museo Rosenbach: e il loro album di grande successo intitolato Zarathustra. Il gruppo si sciolse nel 1973 per poi riformarsi nel 2012. Nell’arco temporale del suo pensare ad altro Giancarlo Golzi è entrato a far parte della band genovese MATTIA BAZAR insieme a Piero Cassano, Carlo Marrale, Aldo Stellita e Antonella Ruggiero. Insieme hanno contribuito a scrivere e musicare la storia della musica italiana che insieme a loro festeggia quarant’anni. Oggi il gruppo perde un altro punto di riferimento importante. Nel corso di quanrant’anni tante sono state le trasformazioni delal band ma lui, nonostante le difficoltà è rimasto sempre seduto alla sua batteria.
Se è vero, quindi , che il salto d’energia è stato inevitabile ora non ci resta che aspettare che, prima o poi, grazie ad una nuova finestra, Golzi possa tornare ad affacciarsi su questa nostra terra. Nell’attesa che tale trasformazione si compia la nostra redazione non può non porgergli il suo più affettuoso saluto ….d’arrivederci.
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https://www.facebook.com/ggolzi?ref=br_rs
di Giovanni Pirri

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