22-23-25 LUGLIO con TEATRO A RIGHE 2015 III ed. (casa internazionale delle donne e libreria odradek)
Ultima figura emblematica di una ormai classica tradizione modernista, erede e testimone di quel fecondo ambiente romeno di cui facevano parte Brâncusi e Tzara, Ionesco, Eliade e Cioran, e come loro inevitabilmente esule, Nina Cassian ha percorso un tragitto artistico e umano singolare come la sua persona.
Nel 1985, già titolare di una lunga carriera di successo (con qualche strappo al morso del regime), durante un soggiorno negli Stati Uniti finisce nel mirino della polizia, che ha scoperto certi suoi testi a dir poco caustici contro la politica e i politicanti del Paese: decide allora di non tornare in patria e chiede asilo politico. Qui, sostenuta e tradotta da vari poeti americani, rinasce a nuova vita. E la scelta, la riproposta, la traduzione, a volte la vera e propria ricreazione delle poesie romene precedenti l’esilio, nonché la stesura di nuovi componimenti – in romeno prima, e dopo qualche anno anche in inglese –, alimenteranno un corpus che non ha riscontri, né rivali, nell’odierno panorama poetico internazionale. Si avvertono, nella voce della Cassian, echi ravvicinati di tutta la più nobile stagione del Novecento: da Mandel’štam a Cvetaeva, da Apollinaire a Brecht a Celan, e si potrebbe risalire fino a Emily Dickinson, «sublime sorella», o anche più indietro, all’amoroso furor saffico. Il timbro è unico: diretto, spudorato, strenuamente lirico, a tratti disarmante, a tratti sornione, arguto e brutale al tempo stesso – e nudo, sempre, e sempre seducente. Si passa dalle punte epigrammatiche avvelenate ai voli pindarici sulle ali d’organo di un Bach – non per niente la Cassian compone musica: e dipinge, disegna, illustra libri anche per l’infanzia, spesso scritti da lei –, e ogni volta queste poesie, come ha scritto Vittorio Sermonti, ci riguardano da vicino, «sconvenientemente».
ALEXANDRA MOGOS, attrice rumena ormai da tempo in Italia e già nota al pubblico dell’ ESTATE ROMANA, propone fra i libri della libreria ODRADEK una scelta delle poesie della grande poetessa, in italiano e in lingua originale, non prima di aver offerto al pubblico partecipante una buonissima colazione.
23 luglio ore 21.00
GIARDINO CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE/ ingresso libero
RODEZ con Zweite Theater
VIAGGIO A ROMA
Da GOLDONI, GOETHE E IBN BATTUTA
testo e regia MARAM AL JABURI
Viaggio dentro Roma di chi la visita e si perde per la vie della Città per la prima volta. Ricordi, appunti di viaggiatori diversi e di epoche diverse, diventano una nuova mappa che ha per filo conduttore lo spaesamento di chi si avventura per un posto sconosciuto.
25 luglio ore 21.00
GIARDINO CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE/ ingresso libero
ARTESTUDIO con i rifugiati del C.A.R.A. di Castelnuovo di porto
SABBIA1.
Da SHAKESPEARE ALCMANE
regia RICCARDO VANNUCCINI
Appuntamento eccezionale, chiude la sezione del programma che viene presentata al GIARDINO DELLA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE. ARTESTUDIO presenta la variazione di un risultato scenico di un lungo laboratorio teatrale realizzato con i rifugiati africani del C.A.R.A. Centro Accoglienza Richiedenti Asilo del C.A.R.A. di Castelnuovo di Porto (RM) che ha riscosso un enorme successo al TEATRO ARGENTINA di ROMA. SABBIA1 racconta senza folclore e senza sentimentalismi ma con un vigore tutto scenico il dramma dei migranti che arrivano in Italia via mare, in questo momento un tema di assoluta attualità.Lo spettacolo viene presentato secondo un’idea di site specific ovvero appositamente ripensato per la rassegna e lo spazio aperto del giardino.
TEATRO A RIGHE 2015 è realizzato con il sostegno di Roma Capitale ed è inserito nella programmazione dell’ESTATE ROMANA 2015.
8 luglio – 7 agosto Teatro a righe 2015 TERZA EDIZIONE
Carcere di REGINA COELI Rotonda,
CARCERE GIUDIZIARIO DI ROMA –
Via Della Lungara, 29
Giardino CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE
Via San Francesco Di Sales, 1°
LIBRERIA ODRADEK Via Dei Banchi Vecchi, 57
direzione artistica ALBA BARTOLI, CATERINA GALLONI
Giunge alla III edizione il festival «Teatro a Righe 2015», realizzato da ArteStudio, manifestazione realizzata con il sostegno di Roma Capitale nell’ambito dell’ESTATE ROMANA 2015. La rassegna IL TEATRO A RIGHE vuole fare di un luogo simbolo dell’esclusione, lo storico carcere giudiziario di Regina Coeli, un luogo, al contrario, del DIALOGO e dell’INCONTRO facendo idealmente di ROMA, grazie all’ azione culturale e sociale dell’ ESTATE ROMANA, la CAPITALE D’ EUROPA. Quest’azione scenica viene realizzata partendo dalla tradizione culturale della nostra Città, i poeti, i luoghi, gli artisti e reinterpretando questi nel contesto attuale degli accadimenti del nostro tempo.
Il progetto riunisce teatro, musica, una mostra, installazioni, performance e breakfast show: appuntamenti col pubblico per spettacoli bilingue in compagnia di una colazione tipica romana. L’ antica Roma diventa la città del futuro, il vecchio carcere un luogo di produzione culturale.
TEATRO A RIGHE propone un mese di appuntamenti articolati come momento di aggregazione sociale e culturale proprio facendo incontrare il CARCERE E LA CITTA’ e viceversa, promuovendo un’immagine contemporanea di Roma dislocando in maniera sperimentale le iniziative in tre diversi contesti urbani: la rotonda del carcere, luogo chiuso, il giardino della Casa Internazionale delle Donne, spazio aperto, la libreria Odradek luogo di passaggio, facendo così di Roma un racconto plurale e differenziato.
Gli autori in programma, poeti rappresentativi della storia romana e italiana, si intrecciano con i grandi autori europei anche proponendo in contemporanea in alcuni casi spettacoli in doppia versione: in lingua originale e tradotti. In questo senso il cartellone è ricavato dalla storia intima dei luoghi interessati dove molti degli artisti sono chiamati a realizzare più di un lavoro specificatamente legato al tema e agli spazi. Se il carcere ispira autori legati al mondo degli esclusi, il giardino prevede installazioni dedicate al colore del tramonto romano e spettacoli che fanno incontrare autori diversi per consonanze, la libreria diventa un site specific dove è possibile a spese degli attori fare colazione e partecipare a performance bilingue.
Cosa hanno in comune il Cristo ligneo secentesco a San Luigi dei Francesi a Roma,
e San Giuseppe e le prostitute del medioevo, i carmelitani e i buffoni del rinascimento,
i galeotti americani e Giuda e Picasso?
Vestono tutti un abito a righe, segno di una condizione marginale o comunque eccezionale all’interno della comunità.
Partendo dalla rigatura delle vesti medievali che aveva la funzione di individuare le categorie degli esclusi – il buffone, l’eretico, il lebbroso, il saltimbanco – “il teatro a righe” vuole partecipare al senso e al funzionamento attuale delle regole sociali e dei valori culturali della nostra Città, scambiando e mettendo in riga ad esempio il teatro col carcere, il gioco con il castigo, l’estate che comincia con la fine dell’estate, e viceversa.


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