Cosa ci riserva il 2015?
Il 2014 non ci ha reso felici! Anzi. Il 2014 è un anno da dimenticare per le disgrazie, le guerre, le atrocità che si sono susseguite incessantemente. Folli che uccidono figli, fiumi che esondano, vulcani che eruttano, tempeste, frane, ecc… La lista è più lunga e ancor più tragica. I giornali e le tv ci stanno dando da alcuni giorni il consueto riassunto e a dire il vero ne sono stufo.
Nessuno però sta pensando, in una società così individualizzata, a noi, alle persone che ogni giorno devono far quadrare i conti, sia quelli familiari sia quelli aziendali. Nessuno ci chiede come stiamo e cosa pensiamo, concentrati sul fatto che la storia è solo quello che accade con le guerre e le tragedie. Diciamo la verità, la storia siamo anche noi, con i nostri problemi quotidiani, le nostre preoccupazioni, le nostre gioie e i nostri fallimenti.
La storia sono anche i nostri sentimenti, quelli che non interessano i giornali e le tv. Ognuno di noi, nel proprio piccolo, ha resistito al 2014, alle sue follie, alle sue guerre quotidiane.
Potremmo definirci nuovi partigiani, quelli che stanno facendo una nuova resistenza, convinti che l’anno nuovo che verrà sarà migliore. E come i partigiani, abbiamo la ragione dalla nostra parte, motivo che ci spinge a lottare per cambiare le cose, prima dentro di noi, poi nella società in cui viviamo. E come i partigiani abbiamo i buoni sentimenti, quelli che ci danno la forza di credere in noi stessi e negli altri.
Il 2015 sarà migliore? Faremo di tutto affinché lo sia.
Prof. Francesco Florenzano
Presidente dell’Upter

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