Ai Confini tra Sardegna e Jazz – 30 Dicembre 2014 – Citizen X

31b56ef4-f7f9-41a3-ae77-11c07ec36d5bJean-Paul Bourelly (chitarra), Sadiq Bey (balafon / kora), Hamid Drake (batteria)

Questa band di nuova formazione richiama un senso cinematico della musica e trasmette libertà oltre qualsiasi categoria. Ispirati dalle atmosfere magiche dei rivoluzionari anni ’60 a Chicago, Detroit e Los Angeles, con contaminazioni di innumerevoli generi musicali, i Citizen X trovano una nuova voce nel teatro odierno delle politiche di globalizzazione.

Jean-Paul Bourelly ha iniziato la sua carriera musicale a Chicago, suonando con alcune dei personaggi più avventurosi del sud. La notte della città era accesa e splendente, solo le bagliore del sole poteva riportare le strade e i locali alla normalità. Questa era la Chicago nel pieno del cambiamento sociale degli anni ‘60. Bourelly portò avanti

Questa band di nuova formazione richiama un senso cinematico della musica e trasmette libertà oltre qualsiasi categoria. Ispirati dalle atmosfere magiche dei rivoluzionari anni ’60 a Chicago, Detroit e Los Angeles, con contaminazioni di innumerevoli generi musicali, i Citizen X trovano una nuova voce nel teatro odierno delle politiche di globalizzazione.

Jean-Paul Bourelly ha iniziato la sua carriera musicale a Chicago, suonando con alcune dei personaggi più avventurosi del sud. La notte della città era accesa e splendente, solo le bagliore del sole poteva riportare le strade e i locali alla normalità. Questa era la Chicago nel pieno del cambiamento sociale degli anni ‘60. Bourelly portò avanti il suo avant-blues a New York, suonando assieme a Elvin Jones e Pharoah Sanders, producendo 14 album col proprio nome, tra i quali ‘Saint and Sinners’, il roccheggiante ‘Tripping’ e il viaggio afro-sperimentale ‘Boom, Bop’

Sadiq Bey ha iniziato le sue investigazioni sociali con parole scritte e parlate nella cornice delle performance sperimentali di una Detroit post-insurrezionalista, assieme ad artisti come Faruq Z. Bey, Kenny Cox, il poeta Dudley Randa II e il batterista Roy Brooks. Sadiq ha conquistato reputazione universale come front-man degli NuBlaxploitation di Don Byron, dei Tuskegee Experiments, degli Othello Syndrome di Uri Caine e del suo progetto Fire in Zeroland (un tributo a Sun Ra). Nel 2008 Sadiq ha ricevuto il Berlin Studio Project Award per il suo album eletronico/acustico Slow the Ear (prodotto da Allzeit Musik)

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Hamid Drake. Brillante, sensibile, infinitamente ritmico, intelligente spirituale e potente batterista di Chicago, Hamid ha iniziato a suonare in rock and R&B bands ancor giovanissimo, attirando l’attenzione di Fred Anderson.

Dopo aver conosciuto Don Cherry, Hamid ha viaggiato molto al suo seguito in Europa, dedicandosi all’esplorazione dell’infinito universo percussivo, condividendo con D.Cherry il significato della spiritualità applicata alla musica e delle sue infinite possibilità di trasformazione ed evoluzione. Il bisogno continuo di Hamid di sperimentare le varie espressioni ritmiche dalle radici della musica lo porta all’esperienza alla fine degli anni 70 del collettivo Foday Muso Suso’s Mandingo Griot Society, una mistura di tradizione African music e narrativa, con fusione di elementi jazz, funk, and blues.

Negli anni è stato inventivo supporto ritmico di lungimiranti artisti tra cui Borah Bergman e Peter Brotzmann, con il quale ha suonato in quartetto con William Parker e Toshinori Kondo, Marylin Crispell, Pierre Dørge, il pianista compositore norvegese Georg Gräwe, Herbie Hancock , Misha Mengelberg , Pharoah Sanders , Wayne Shorter, Malachi Thompson, David Murray, Archie Shepp, Nicole Mitchell, M. Zerang con cui celebra dal 1991 il Solstizio d’Inverno, Kent Kessler e Ken Vandermark nel DKV trio.

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