Ai Confini tra Sardegna e Jazz – 27 dicembre – Snake Platform – Orchestra di composizione istantanea diretta da Daniele Ledda
Daniele Ledda (Direzione), Mauro Medda (tromba), Matteo Leone (batteria), Annalisa Pascai Saiu (voce), Matteo Dessì (chitarra elettrica), Francesco Medas (chitarre), Walter Demuru (elettronica), Alessandro Cau (batteria e percussioni), Gianfranco Fedele ( pianoforte e tastiere), Valter Mascia (sax soprano), Michele Uccheddu (percussioni), Matteo Muntoni (basso elettrico e contrabbasso), Diego Soddu (basso elettrico ed elettronica), Massimo Congiu (launeddas), Pierpaolo Strinna (vibrafono), Gianluca Pischedda (violoncello), Senio Dattena (attor
“L’improvvisazione gode del privilegio di essere l’attività più largamente praticata e, nel contempo, la meno conosciuta e compresa. Così esordisce Derek Bailey nel suo libro “L’improvvisazione – sua natura e pratica in musica”.
Snake Platform è un progetto sulla composizione istantanea, una ricerca sull’improvvisazione idiomatica e non, esplorando le possibilità, dell’improvvisazione strutturata e di quella libera. Un percorso che va dalla composizione istantanea alla lettura di partiture grafiche e videografiche.
In particolare si utilizza un sistema che fonde assieme personalizzandole, diverse tecniche di improvvisazione guidata. Tramite un insieme di gesti e cartelli il direttore indica ai musicisti quali azioni sonore eseguire ma allo stesso tempo raccoglie dei suggerimenti dagli stessi musicisti che possono determinare le scelte della composizione istantanea. Inoltre viene utilizzato anche un sistema di partitura che viene visualizzata in tempo reale in formato video su dei monitors.
E’ concepito per un gruppo di improvvisatori (musicisti, attori, danzatori e video maker) e un direttore. Il numero di improvvisatori, la strumentazione e la lunghezza del pezzo sono indeterminati, e non essendo basato su una notazione tradizionale, il risultato sonoro è molto differente da una esecuzione all’altra. Inoltre la presenza di attori o performers può dare una qualità più teatrale e visiva alle esibizioni.
Nei concerti si pratica dunque l’improvvisazione svincolandola dal contesto di genere cui viene spesso esclusivamente associata esplorando le potenzialità della creazione istantanea, coordinando suono, narrazione, azione e visione.
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