31° TFF: la nuova sezione BIG BANG TV.

pifJane Campion, Holly Hunter, Peter Mullan, David Fincher, Kevin Spacey, Robin Wright, Sean Durkin, Eddie Marsan. Fino a qualche anno fa, un simile elenco di nomi poteva solo essere associato al mondo de l cinema tradizionalmente inteso; oggi è la lista delle personalità che animano la prima edizione di Big Bang Tv, neonata sezione con la quale il Torino Film Festival ufficializza il suo attento e non recente interesse per quello che accade nel mon do delle serie televisive. La tv non è soltanto “la nuova letteratura”, come titolava in sette mbre IL , supplemento mensile de “Il Sole 24 Ore ” , ma un nuovo modo di intendere il cinema e la narrazione audiovisiva. È il luogo dove gli spazi di messa in onda e la str uttura seriale si sono fatti catalizzatori capaci di esaltare la libertà artistica e creativa, permettendo agli autori di andare “fuori formato” rispetto ai canoni tradizionali, di osare tematicamente e stilisticamente come certo cinema hollywoodiano non p uò e non vuole più fare. Non stupisce quindi che, nelle recenti stagioni, donne e uomini di cinema abbiano deciso di approfittare di questa libertà cimentandosi in prodotti televisivi che, proprio grazie al loro contributo, hanno ulteriormente arricchito u n linguaggio, uno stile e di una modalità di narrazione sempre più trasversali tra piccolo e grande schermo. Le serie selezionate dal Tff sono esempio di questo dinamismo linguistico capace di elevatissimi risultati artistici. Dopo la pionieristica esperie nza del 1990 di Un angelo alla mia tavola , Jane Campion torna in tv con una miniserie in sei punta te acclamata internazionalmente . Top of the Lake , girata e ambientata nelle conturbanti location della Nuova Zelanda, parte da uno spunto “giallo” (l’investigazione di un’agente di po lizia sulla sparizione di una dodic enne incinta) per esplorare con stile magico e misterioso un mondo fatto di comuni neofemministe, famiglie criminali, violenze quotidiane, passati che riaffiorano, legami familiari complessi e com moventi. E la Campion trova in Elizabeth Moss (già nel cast di serie come The West Wing e Mad Men ), Peter Mullan, Holly Hunter e David Wenham gli interpreti capaci di dare ulteriore spessore ai suoi personaggi sfumati e mitologici. Sono invece Kevin Space y e Robin Wright i protagonisti della serie tv House of Card s , tratta dai romanzi di Michael Dobbs, già adattati in precedenza della BBC. Spacey e Wright sono gli Underwood, coppia ambiziosa e affamata di potere: lui è il leader del Partito Democratico al Congresso degli Stati Uniti, impegnato in una complessa vendetta contro il neoeletto Presidente che gli ha negato la nomina a Segretario di Stato promessagli; lei una moglie che lo supporta e lo pungola ma non si nega di sfamare la sua privata bramosia. Pr ima produzione di Netflix, House of Cards esalta i suoi chiaroscuri morali, il suo cinismo e la sua epica shakespeariana grazie al talento di David Fincher, che della serie è produttore esecutivo e regista dei primi due episodi, premiato anche con un Emmy per questa sua prima esperienza televisiva. Alla sua prima esperienza in tv è anche il più giova ne Sean Durkin, regista di quel La fuga di Martha , presentato al Sundance, a Cannes, a Toronto. Dalla natìa America, Durkin è volato in Inghilterra dove, per Channel 4, ha diretto una miniserie in quattro episodi scritta dal Tony Grisoni di tanti film di Terry Gilliam e della trilogia televisiva di Red Riding . Interpretata da Sean Harris, Rory Kinnear, Eddie Marsan e Kaya Scodelarion, Southcliffe ricostruisce in maniera narrativamente frammentata e non lineare la storia e le conseguenze di tre sparatorie in una piccola e immaginaria cittadina costiera del Kent, con uno stile asciutto, autunnale e raggelante nella sua analisi minuziosa di tragedie, dolori, colpe e redenzioni.

HOUSE OF CARDS di David Fincher (USA , 2013, HDCam , 109 ’)
SOUTHCLIFFE di Sean Durkin (UK , 2013, HDCam, 190’)
TOP OF THE LAKE di Jane Campion e Garth Davis (Australia/Nuova Zelanda/UK , 2013, HDCam, 360’)

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