Laura Cleri incontra la narrazione di Milena Agus nel salotto di Maison Ventidue

volto_di_donna_La_cosa_principale_m22L’attrice Laura Cleri incontra la scrittura di Milena Agus nel salotto di Maison Ventidue a Bologna, sabato 28 Settembre ore 21:, ne “La cosa principale” tratto dal romanzo “Mal di pietre” che l’autrice ha pubblicato nel 2006 per Nottetempo e che Laura Cleri, proseguendo la sua ricerca sulla scrittura femminile, ha rielaborato per la scena.
Mal di Pietre, che ha ottenuto ottimi riconoscimenti soprattutto in Francia (quattro ristampe in un mese, 50.000 copie vendute) è il secondo romanzo di Milena Agus, una delle voci migliori della narrativa italiana.

Può la nostra immaginazione aiutarci a superare la realtà nella quale ci troviamo a disagio? Forse solo immaginando, possiamo spostarci in un altro mondo. Sembra questo lo scopo che Milena Agus si è data quando ha scritto Mal di pietre.

Laura_Cleri_La_cosa_principale_ph.Stefano_Vaja

C’è sempre stato un velo di mistero su di lei forse di pietà”: così l’autrice sintetizza la protagonista del romanzo e proprio il mistero e i sentimenti suscitano questa riduzione teatrale. Per farlo è stato scelto un luogo conviviale e intimo: il salotto di un’abitazione privata, un posto segreto, da raggiungere tutti insieme.

La storia è quella di una donna, del suo matrimonio e del suo amore extraconiugale con il Reduce, incontrato in un luogo termale, dove entrambi curano il “mal di pietre”, i calcoli renali che altro non sono che il male d’amore. La protagonista è raccontata dalla voce narrante della nipote che fin da piccola aveva la testa piena di storie scritte di nascosto. La madre cercava di riportarla sulla retta via, considerandola una matta schietta. Lei quello che desiderava più al mondo era l’amore, che considerava “la cosa principale” ma anche la più difficile da ottenere.

Mal di pietre è la storia di una donna forte e vitale, dirompente nella disperazione e nella carica di passionalità e di erotismo, istintiva nell’adeguarsi alla sorte a lei capitata.

Un racconto – come scrive Giulia Borgese sul “Il Corriere della Sera” – ricco di sentimento e poesia, di pianti e sorrisi, di scoperte e stupori, di dolore e felicità.

L’appuntamento è inserito nell’ambito della programmazione di Maison Ventidue: spazio intimo e domestico che a Bologna ospita artisti che intendono lavorare e presentare il proprio  lavoro in un ambiente   protetto, il cui  fine è la condivisione e l’ incontro critico e autentico con il pubblico, definendo una nuova semantica dell’abitare e del fare teatro.

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