Caro Berlusconi ti scrivo.

cropped-1185059_10201673317494869_1951404819_n.jpgCaro Berlusconi,

hai toccato con mano e con il portafogli cos’è l’accanimento di uno Stato che anche tu hai contributo a costruire. Ogni giorno la gente vive sfiancando le proprie membra per cercare di restare a galla, oppressa com’è dalle tasse, da Equitalia – un tempo – e da ciò che resta cartella dopo cartella di essa ora,  dai mancati incassi di crediti dovuti, dall’orizzonte sempre più nero che rende nera anche la voglia di andare avanti.

Sono abbastanza intelligente per capire che sei diventato un simbolo da combattere. Se Tu hai scelto di combattere la sinistra la sinistra ha scelto di combattere te trovando sulla propria strada il favore di tutti i media che non rispondono, “massonicamente”, alla regola del buon padre di famiglia. Sai per intenderci quelli che  riportano in maniera distorta i fatti, chiedendo soldi per decidere di raccontarli ma sempre nel modo in cui pare a loro.

Nel Paese in cui tanti si sono venduti ipotecando, di fatto, il futuro dei posteri, in cui la disoccupazione vera non è quella dei giovani ma quella dei padri di quei giovani, istigare le persone a scendere in piazza per protestare, soprattutto da parte tua, ora, diventa una mossa che ha quasi del ridicolo.

Sono anche abbastanza adulto e vaccinato per realizzare che la destra, la sinistra passando per il centro  non sono altro che la proiezione del bisogno umano di essere protagonista di un contrasto, di una lotta. Dai tempi delle caverne all’era dei Governi nulla e’ cambiato a livello di genoma umano. Quindi? I teatrini della politica rispondono ad un bisogno di immedesimazione della gente con coloro i quali sanno esprimere a parole la forza. Quindi se sei là è anche colpa mia, nostra.

Mentre, così, tu apri un nuovo quartier generale di Forza Italia a San Lorenzo in Lucina, nel cuore di Roma, altri si vedono espropriare la casa dove hanno coltivato la propria esistenza magari perchè costretti a cedere ad un sistema estortivo che mette in pratica una ed una sola filosofia. Quella che è propria  delle crisi economiche organizzate a tavolino dalle Istituzioni finanziarie. Naturalmente per redistribuire il reddito: dalle mani dei nuovi poveri a quelle dei borghesi sempre più ricchi. E ti assicuro che quando perdi qualcosa che per te è vitale l’unica cosa che desideri fare è quella di sparire.

Tu no, Tu invece mandi un video messaggio di 16 minuti e 33 secondi.

[tube]http://www.youtube.com/watch?v=V5dYkit_kKw[/tube]

Non immagini quante persone provano, ogni giorno, a far sentire la loro voce dopo una qualunque tragedia vissuta come conseguenza di una qualsiasi ingerenza subita ma nessuna testata si scopre disposta a darle voce. Perchè? Perché, ora, sulla carta patinata vanno di moda le storie felici che ci raccontano di abiti da cerimonia pagati senza contegno e senza misura.

Se avessi la possibilità di dirti come la penso caro Berlusconi poggerei la mia mano sulla tua spalla per darti con tutto il cuore una pacca in segno di conforto, poi ti inviterei a sederti sulla mia macchina un po’ dismessa e mal ridotta nella carrozzeria per colpa del mal costume imperante. Lo farei  per farti vedere come vive male la gente vera, quella che ha portato avanti l’Italia quando tutto sembrava perduto. Sai per via della guerra etc etc.

Ovviamente inviterei a farsi un giro sulla mia macchina anche quelli della sinistra così eviterebbero di classificare l’evento come una mossa pubblicitaria.

Giunti a fine serata vorrei tanto accendere la mia telecamera pere registrare i tuoi commenti. Sono certo che invece di impapocchiare i giornali, i quotidiani per nascondere le mezze verità non dette, quelle per dare spazio alle mezze bugie d.o.c. sparpagliate ad h.o.c. – per generare mezzo gaudio alle spalle del mal comune – sia tu che gli altri riuscireste finalmente a riportare, con sincerità, quella emozione che al momento è sostituita dalla finzione.

Caro Silvio sono certo che proverei a chiederti anche alcune curiosità. Sai quando guardo la sede di RCS – Rizzoli Corriere della sera lì a Piazza Venezia mi accorgo che è esattamente di fronte all’altare della Patria. Sarà un caso?

A parte l’ironia di cui mi scuso caro Berlusconi ti rivolgo il mio saluto. Intanto, mi domando chissà per quanto ancora mi sarà possibile resistere.

Me lo chiedo ogni giorno che passa ma la sensazione è quella di essere sempre più solo.

Cordial-mente
Giovanni Pirri