The City: Interrompiamo le letture di musica per un annuncio. Mondo a rischio guerra. Basta!
Non possiamo fare a meno di essere sensibili ad una tematicha che ci sta tanto a cuore. La Pace. Minata, gasata, lesa ogni giorno, in qualche parte del mondo miete ogni giorno le sue vittime. Persone inermi, gente comune che nascosta dientro ai quattro angoli del mondo della nostra visuale non sa cosa sia lo shopping, la scuola, il divertissement, la dimensione del gioco, il piacere di andare a sentire un concerto di musica o a vedere uno spettacolo teatrale.
Per questo motivo interrompiamo le vostre letture dando voce all’appello del Papa. Il Papa che avremmo tanto sognato e ora che ce l’abbiamo continua a stupirci, perchè non curante del protocollo. Bigotti sono coloro i quali provano a criticarlo per questo.
L’appello di Papa Francesco non è per nulla scontato, anzi, è forte, sintentico ma immenso ed è capace di percorrere la rete e di governarla. In un suo Tweet si legge: ”Mai più la guerra”. L’appello arriva dopo le dichiarazioni del Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Ha dichiarato di essere scettico sulle prove fornite dagli Stati Uniti sull’uso di armi chimiche da parte di Assad. Ipotizza che il “Gas sarin può essere utilizzato anche dai ribelli“.
Tensione alta dunque all’ONU perchè dichiarazioni simili non solo altro che un clamoroso tentativo di stuzzicare l’America di Barack Obama che si è dichiarata già da tempo a favore di un intervento militare in Siria. Impedire una volta per tutte lo scempio generato dai gas che recentemente hanno ucciso più di mille persone di cui 430 circa bambini è per gli USA un dovere morale.
Intanto la Russia finanzia la guerra e la gente muore per i gas che anche l’America ha contribuito a produrre. E, a ragion veduta, la gente morirebbe anche in caso di intervento americano basta vedere cosa è accaduto in Iraq e in Afganistan in tutti questi anni. Per questa ragione l’appello non può essere che uno ed uno soltanto. ”Mai più la guerra‘.
Chiara anche la posizione dell’Italia. Il ministro della Difesa, Mauro secondo cui una ”Pausa di riflessione non può far che bene”.
di Giovanni Pirri
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